Saturday, May 29, 2010

Sorprese d'Egitto

La Stampa (Maurizio Lupo)

I loro corpi non ci sono più. Ma i sarcofagi che riproducono le loro fattezze esistono ancora. Sono trenta. Appartengono a una famiglia che visse a Tebe d’Egitto più di due millenni fa.

Ricordano cinque generazioni di alti borghesi, donne e uomini, alcuni dei quali sacerdoti, specializzati nella cultura del loto. Per tre secoli riposarono insieme. Oggi giacciono in un magazzino sotterraneo del Museo Egizio di Torino.

In un altro si conservano le spoglie di uno sconosciuto, che visse 4 mila anni fa. Di lui non si sa nulla. Ma è certo che da noi diverrà famoso. Perché i suoi resti sono raccolti in un sarcofago forse unico al mondo. E’ fatto con fasci di giunchi, avvinti fra loro come in una cesta, fino a formare una bara vegetale.

Eleni Vassilika, la direttrice del Museo, dice «di non averne mai visto uno eguale». E’ una vera rarità. Con la famiglia di Tebe diverrà una delle nuove «star» dell’Egizio, che sarà esposta nel nuovo allestimento. Ora infine si può.

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